Obiettivi

L’OMS ha osservato come dal 2010, per la prima volta nella storia dell’umanità, più della metà della popolazione mondiale risieda nei grandi agglomerati urbani e nelle aree metropolitane. In tal senso si stima che nel 2050 la popolazione urbana rappresenterà il 70% della popolazione globale.

Ma il Pianeta del 2050 saprà sostenere un incremento di oltre due miliardi di abitanti che per la gran parte vivranno in città? I governi nazionali, regionali e cittadini saranno in grado di rispondere alla crescente domanda di salute espressa dai propri cittadini?

Il governo delle città dovrà porsi al centro di ogni mandato politico per le sfide legate allo sviluppo dei sistemi urbani, secondo un principio cardine di salute come bene comune. Tale è la ragione per cui si rende necessario identificare strategie di azione per rendere maggiormente consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, guardando alla sempre maggiore urbanizzazione in termini nuovi, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche portano con sé, immaginando un nuovo modello di welfare urbano che inevitabilmente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città, ma che non potrà che testimoniare l’esigenza di un maggiore coordinamento istituzionale delle politiche.

L’Italia oggi può essere in prima linea nello studio di queste dinamiche correlate alla salute se Governo, Sindaci, Università, Aziende Sanitarie ed Esperti sapranno interagire attraverso forme virtuose e multidisciplinari, e non virtuali, settoriali, individualistiche, evitando così la logica dei silos, cioè la mancanza di confronto e scambio fra le istituzioni coinvolte.

Declinare un approccio integrato e coerente per dare risposta all’urgenza dei bisogni espressi sarà il principale obiettivo dell’Intergruppo, per impegnare Governo, Parlamento, Regioni e Sindaci a:

  • studiare i determinanti della salute, facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute e prevedendo modalità di coinvolgimento attivo dei cittadini e forme di partenariato pubblico–privato per la realizzazione di politiche che mettano al centro la salute come diritto;
  • assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria (Health Literacy) per tutti i cittadini, agevolate dalle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali;
  • inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici;
  • incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro, rafforzando il sistema di incentivi rivolto alle imprese socialmente responsabili che investono in sicurezza e prevenzione e introducendo strumenti atti al controllo del rispetto delle norme sulla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro;
  • promuovere una cultura e un’educazione alimentare appropriate attraverso programmi dietetici mirati (scolastici e aziendali) ed eventi divulgativi sul territorio, prevenendo l’innalzarsi dei tassi di obesità e generando un risparmio di risorse sanitarie e sociali sui sistemi sanitari nazionali;
  • ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, secondo il principio dello “sport di cittadinanza”, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e migliorando l’inclusione nelle città delle persone anziane favorendone un invecchiamento attivo;
  • sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale;
  • creare iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili, rappresentando oggi, queste ultime, il principale rischio per la salute;
  • considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano, adottando politiche tese a migliorare le condizioni sociali, economiche ed ambientali dei quartieri disagiati, sia con interventi mean–tested, sia con interventi volti a migliorare il contesto urbano di riferimento;
  • monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini, attraverso una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti.

L’Intergruppo viene convocato con cadenza regolare o secondo le necessità di approfondimento manifestate da ciascuno, potendosi avvalere di un Comitato di Esperti che lo affianchi nell’operatività e della possibilità di partecipare ad audizioni informali di Istituzioni ed Enti che abbiano a cuore un obiettivo comune, di ampio interesse per il Paese.