Documento Programmatico

PREMESSA

È costituito all’interno della XVIII Legislatura l’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano”, come spazio di dialogo e confronto parlamentare permanente sui temi della Qualità di Vita nelle Città, per promuovere e attivare azioni mirate nel campo dello Sport, della Salute del Benessere.

L’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” è organismo transcamerale formato da deputati e senatori eletti nella XVIII legislatura e nasce dall’interesse bipartisan di voler portare avanti progetti di legge in modo coesivo e coordinato.

L’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” intende affrontare questioni trasversali con l’obiettivo di coinvolgere il Parlamento, il Governo e le Istituzioni sui temi propri del mandato costitutivo e rendere partecipi i cittadini del processo decisionale su argomenti di ampio interesse per il Paese.

Le attività dell’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” sono regolamentate da apposito dispositivo. 

OBIETTIVI DELL’INTERGRUPPO PARLAMENTARE “QUALITÀ DI VITA NELLE CITTÀ – SPORT, SALUTE E BENESSERE IN AMBITO URBANO”

L’OMS ha osservato come dal 2010, per la prima volta nella storia dell’umanità, più della metà della popolazione mondiale risieda nei grandi agglomerati urbani e nelle aree metropolitane. In tal senso si stima che nel 2050 la popolazione urbana rappresenterà il 70% della popolazione globale. Il pianeta del 2050 saprà sostenere un incremento di oltre due miliardi di abitanti che per la gran parte vivranno in città? I governi nazionali, regionali e locali saranno in grado di rispondere alla crescente domanda di salute?

Il Governo e le Città dovrebbero porre al centro del proprio mandato le sfide dello sviluppo dei sistemi urbani anche attraverso il principio di salute come bene comune.

Si rende pertanto necessario identificare strategie di azione per rendere consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, guardando alla sempre maggiore urbanizzazione in termini nuovi, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche portano con sé, immaginando un nuovo modello di welfare urbano che inevitabilmente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città, ma che non può che essere affrontato attraverso un maggiore coordinamento istituzionale delle politiche.

Questa trasformazione, inevitabilmente, richiede una comprensione e un’analisi attenta dello scenario futuro all’interno del quale declinare le politiche per un progressivo miglioramento, in un quadro di welfare state, della soggettività del welfare locale, per favorirne la trasformazione in un welfare generativo, di partecipazione e progettazione.

L’Italia oggi può essere in prima linea nello studio delle dinamiche correlate alla salute derivanti dell’urbanizzazione se Governo, Sindaci, Università, Aziende Sanitarie ed Esperti sapranno interagire attraverso forme virtuose e multidisciplinari e non virtuali, settoriali e individualistiche, evitando la logica dei silos, cioè la mancanza di collaborazione e scambio fra le varie istituzioni coinvolte.

Rispondere a queste domande con un approccio integrato e coerente sarà uno dei principali obiettivi dell’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle Città – Sport, Salute e Benessere in ambito urbano” per impegnare Governo, Parlamento, Regioni e Sindaci su:

  • promuovere la salute dei cittadini studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano; fare leva sui punti di forza delle città e ridurre drasticamente i rischi per la salute;  prevedere modalità di coinvolgimento attivo dei cittadini e forme di partenariato pubblico–privato per la realizzazione delle politiche che mettano al centro la salute come diritto;
  • assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria (Health Literacy) per tutti i cittadini, aumentando il loro grado di autoconsapevolezza attraverso percorsi formativi a livello regionale o locale indirizzati agli operatori sanitari e alle associazioni dei pazienti e attraverso modalità di comunicazione con il sistema sanitario, agevolate dalle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali;
  • inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano;
  • incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro, rafforzando il sistema di incentivi rivolto alle imprese socialmente responsabili che investono in sicurezza e prevenzione e introducendo strumenti atti al controllo del rispetto delle norme sulla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, soprattutto relativamente alle caratteristiche degli ambienti;
  • promuovere una cultura e un’educazione alimentare appropriate attraverso programmi dietetici mirati (menu scolastici e/o aziendali) ed eventi divulgativi sul territorio, prevenendo l’innalzarsi dei tassi di obesità e generando un risparmio di risorse sanitarie e sociali sui sistemi sanitari regionali e nazionali;
  • ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, secondo il principio dello “Sport di Cittadinanza”, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e migliorando l’inclusione nelle città delle persone anziane favorendone un invecchiamento attivo come previsto già nel 2012, anno europeo dell’invecchiamento attivo;
  • sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare;
  • creare iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili, in particolare Diabete, Obesità, Tumori, Malattie dell’Apparato Respiratorio e Malattie Cardiovascolari, rappresentando queste ultime il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano del contesto attuale;
  • considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano, adottando politiche tese a migliorare le condizioni sociali, economiche e ambientali dei quartieri disagiati, sia con interventi “mean–tested”, sia con interventi volti a migliorare il contesto urbano di riferimento. Ogni città deve allinearsi agli standard più elevati di accessibilità e fruibilità dei servizi urbani per persone disabili, adeguando le infrastrutture sanitarie, la viabilità, l’accesso ai servizi pubblici di qualsiasi tipo e promuovendo la loro partecipazione anche nelle attività sportive e ricreative;
  • studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini, attraverso una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti, creando cabine di regia per lo studio e il monitoraggio dell’impatto dei determinanti della salute nel contesto urbano; promuovere partnership multistakeholders per sviluppare politiche urbane migliorative; dare vita a una conferenza permanente delle Aziende Ospedaliere delle Aree Metropolitane e delle strutture sanitarie territoriali che mettano in atto piani d’azione (piani obiettivo) di erogazione di servizi sanitari attraverso forme di accesso innovative mirate alla cronicità e alla protezione sul territorio dei soggetti portatori di patologie croniche ingravescenti.

Roma, Sala del Refettorio Palazzo del Seminario, lì 10 luglio 2018